sottopone  a prove continue e chi non le supera dovrebbe rimanere auto inibito dal muoversi verso una conoscenza più ampia e una esperienza più profonda di  quella velata al centro della allegoria massonica.

Lo scopo della Libera Muratoria è aiutare i propri membri a diventare iniziati nelle Scienze della vita. Se si vuol conoscere  se stessi la Massoneria – e non un libello – offre un cammino che , solo quello, porta a quella conoscenza. E’ un’avventura spirituale ,adatta alla mente allenata  e avventurosa per sterminare il proprio senso personale dell’io e diventare uno strumento impersonale per la diffusione di luce,saggezza e amore a tutti gli esseri.

Conobbi la Massoneria da giovanissimo, mio nonno mi portava spesso ad alcuni incontri con suoi amici che mi stupivano  per un manifesto carisma di profonda bontà. Erano gli anni del dopoguerra 48/49 e quelle persone,riunite privatamente, si consultavano per aiutare ,im assoluta segretezza,le famiglie in gravi difficoltà. C’era un anziano medico che mi sembrava avesse maggiore influenza sulle altre persone con le quali assieme decidevano come intervenire senza discriminazione alcuna tra i beneficiari.

Fu quello il mio primo approccio con :massoni.

Altra immagine che non dimenticherò fu l’abbattimento di un solaio nello studio fotografico di mio nonno dal quale vennero asportate insegne che mio nonno mi dissero appartenessero alla Massoneria e che in  quel posto furono nascoste quando l’Istituzione massonica  era stata assaltata dalle squadre fasciste  negli anni di quella dittatura.

Le figure di quelle persone mi rimasero impresse facendomi  distinguere il valore della solidarietà dalla carità. Fu nel 53/54 che il mio professore di ginnastica mi parlò della Massoneria ed io gli raccontai le mie esperienze: mi accorsi, fossero già di sua conoscenza. Dopo lunghi dialoghi durati qualche anno,mi disse se avessi voluto aderire alla Massoneria. Accettai e compilai una domanda che rimase  in osservazione per diversi anni. Fu un periodo quello che mi applicai a leggere ogni cosa riguardasse la massoneria ma nulla mi insegnava la lettura  quanto il ricordo di quelle persone che mio nonno mi aveva fatto conoscere.

Fu l’incontro occasionale con una persona  durante un viaggio a Roma che segnò il mio ingresso in Massoneria

Dove ho avuto modo  di apprendere che l’impegno di un massone,che tale sente d’essere,  deve esplicarsi  nella dimensione pubblica  della società cui egli appartiene costitutivamente e quando non può ,,o non sa adempiere a queste “qualità” deve saper prendere le opportune determinazioni anche se con profondo dolore. E’ quanto è accaduto a me , e tale mio rammarico lo partecipai alla più alta dignità della Istituzione . Chiesi di ritornare tra “le Colonne”  quando in Calabria si ripropose un accanimento contro l’Istituzione  accostandola in modo ambiguo ad episodi di intrallazzi, a fatti di mafia e di associazioni segrete.

Oggi sarebbe giusto  che nessun massone restasse nelle Logge o vi sia ammesso se non saprà, nella vita profana,ergersi a leale difensore dei principi del laicismo,senza nascondersi ,se parlamentare, dietro il voto segreto

o,peggio, dietro una umiliante “disciplina di partito”.

Che cosa sia oggi rimasto di quegli ideali progressisti che appartengono alla storia della massoneria, è….. “cronaca dei nostri giorni”! O no ?

Sergio Scarpino

PERCHE’ MASSONE !

È una domanda che mi sono posto dopo la pubblicazione di un libro sulla istituzione massonica che,con sconcerto,vedo  pubblicizzato, su un diffuso quotidiano nazionale, come  “libro illustrato per spiegare ai giovani le qualità della Massoneria.

Pensavo che la Massoneria non necessitasse di alcuna  “pubblicità” per essere spiegata. Pensavo che fosse la condotta esemplare dei suoi aderenti, specie nella vita pubblica, a potere farla conoscere lasciando , anche ai giovani, la giusta strada per  “ bussare alla porta del Tempio”. Anche perché  chi volesse documentarsi sulla Massoneria ha solo l’imbarazzo della scelta  fra un copiosissimo elenco di pubblicazioni.

Non è un libro per fare di un uomo un buon massone. Essere massone non lo si eredita da un libro né da nessuno perché la Massoneria non è paragonabile ad alcun sacramento.

La “ veste” massonica  si attiva soltanto nelle comunicazioni tra fratelli; è un sistema di autoconoscenza che affonda le proprie radici nel mito,nell’allegoria e nel simbolismo ed occorrono molti anni , non un libro, a far comprendere quanto si apprende  dalla esperienza massonica. Scriveva Robert Lomas :… “ ci vollero altri diciotto anni di studio e di ricerca interiore prima che iniziassi a capire il significato della Massoneria.

La forza della Massoneria non dipende da numeri e dalle attrattive popolari,bensì dalla qualità della vita comune dei propri membri.

Dipende dalla loro cooperazione unita e consistente verso un ideale comine. Il suo successo si basa sulla abilità di costruire l’ “uomo nuovo “ : Essa è una “casa dello spirito”, deve essere vissuta tanto nello spirito quanto nel rituale.Noi che la viviamo sappiamo che la Sacra legge della vita stessa, come le nostre cerimonie che sono immagini drammatizzate di quella vita, ci